IL FIGLIO SOLITARIO DEL SUD

IL FIGLIO SOLITARIO DEL SUD

di Sandro Bozzolo Francesca Arossa
Sinossi

Monti della Val Mongia, sud del Piemonte: qui il regista Sandro ripercorre il rapporto personale col padre Ettore, ex-casellante autostradale e castanicoltore per vocazione, riprendendolo nella sua attività quotidiana di recupero dei secolari castagneti abbandonati. Osservando il lavoro del padre, Sandro si rifugia nella videocamera per esplorare la sua inquietudine che lo porta ad allontanarsi e a ritornare ogni volta tra i castagni. Le immagini testimoniano vent’anni di vita, ostacoli e prese di coscienza, e il progressivo incontro tra due mondi, quello della castanicoltura di Ettore e quello del cinema di Sandro. Il filo rosso è l’innesto – la pratica agricola con cui si migliora l’albero esistente tramite una nuova linfa. L’innesto non è solo naturale, ma generazionale, di una valle come di una comunità. Attraverso la lente del regista, il film stesso diventa innesto e Sandro trova il suo ruolo in quel mondo dove i rituali delle anziane “castagnere” rivivono nei nuovi custodi delle terre abbandonate. Il borgo si ripopola come la foresta, e un mondo che sembrava destinato a svanire, rinasce, dal tronco reciso di un passato ancora vivo.

Gli Autori

Sandro Bozzolo

Sandro Bozzolo, 1986, ha studiato Comunicazione e Documentario Urbano in Italia, Lituania e Colombia. È dottore di ricerca in Migrazioni e Processi Interculturali presso l’Università di Genova (2016). Ha realizzato numerosi cortometraggi e documentari, tra i quali Ilmurran – Maasai in the Alps (Premio “Libero Bizzarri al documentario italiano” 2016). Il suo primo lungometraggio, Nijole (2018), ha ottenuto il ‘Celebration of Lives Award’ al Biografilm Festival 2019. Il suo ultimo documentario, Siamo qui da vent’anni, è stato presentato in sezione collaterale alla 77a Mostra del Cinema di Venezia. È autore dei libri Un sindaco fuori dal comune – Storia di Antanas Mockus, supercittadino di Bogotà (EMI 2012), e A raccontar la luce (L’Erudita 2017), finalista al “Premio Libera Università dell’Autobiografia 2017”.

Francesca Arossa

Di formazione internazionale, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università Sapienza di Roma con una tesi in Analisi del Film, ha studiato scrittura creativa alla Tisch School of the Arts a New York City e sceneggiatura alla UCLA a Los Angeles. Attiva tra Los Angeles e Roma come sceneggiatrice e script analyst, nel 2018 è stata scelta per adattare a sceneggiato il libro italiano Nessuno Conosce Nessuno ed ha lavorato in produzione televisiva e cinematografica in Italia e negli USA con tirocinio presso Sky Italia e come Assistente allo sviluppo presso Marmont Lane Entertainment. Dal 2015 collabora con la società indipendente Una Film prima come Assistente di Produzione per il documentario Borsalino City e in seguito come Autrice e Script Consultant per lo sviluppo creativo di alcuni loro documentari.