IL FIGLIO SOLITARIO DEL SUD
IL FIGLIO SOLITARIO DEL SUD
Sinossi
Monti della Val Mongia, sud del Piemonte: qui il regista Sandro ripercorre il rapporto personale col padre Ettore, ex-casellante autostradale e castanicoltore per vocazione, riprendendolo nella sua attività quotidiana di recupero dei secolari castagneti abbandonati. Osservando il lavoro del padre, Sandro si rifugia nella videocamera per esplorare la sua inquietudine che lo porta ad allontanarsi e a ritornare ogni volta tra i castagni. Le immagini testimoniano vent’anni di vita, ostacoli e prese di coscienza, e il progressivo incontro tra due mondi, quello della castanicoltura di Ettore e quello del cinema di Sandro. Il filo rosso è l’innesto – la pratica agricola con cui si migliora l’albero esistente tramite una nuova linfa. L’innesto non è solo naturale, ma generazionale, di una valle come di una comunità. Attraverso la lente del regista, il film stesso diventa innesto e Sandro trova il suo ruolo in quel mondo dove i rituali delle anziane “castagnere” rivivono nei nuovi custodi delle terre abbandonate. Il borgo si ripopola come la foresta, e un mondo che sembrava destinato a svanire, rinasce, dal tronco reciso di un passato ancora vivo.